Lucerne Luci Lucignoli
Ceramiche e disegni di Riccardo Biavati e la Bottega delle Stelle
27.10.01 / 10.1.02
Fondazione Lungarotti, Torgiano (Perugia)

In un continuum con la raccolta di lucerne presenti in un settore del Museo dell’Olivo e dell’Olio, la trasposizione in età contemporanea del tema L’olio come fonte di illuminazione, richiesta a Biavati dalla Fondazione Lungarotti, diviene per l’artista affabulatore occasione di continue, surreali metafore.
La più remota delle ‘arti del fuoco’, largamente presente nelle raccolte del Museo del Vino e del Museo dell’Olivo e dell’Olio, ripropone l’antico uso della terra come portatrice di luce nella chiave tra metafora poetica ed ironia giocosa propria del Biavati.
La titolazione è rivelatrice dell’onnipresente onirico: le Sirene di Mare e Terra, Paesi-lucerna, Volti che si parlano, Donne-case che si illuminano, Civette che rimandano ad Athena ed al mitico dono dell’olivo, sono solo alcuni degli esempi dei nomi dei ‘sortilegi ceramici’ qui presenti. Nomi evocativi di alchimie ferraresi che prendono di nuovo vita, grafica e plastica, nello spazio amico e complice del suo studio racchiuso nel tessuto in cotto e pietra del reticolato della Ferrara estense.
Ulteriore richiesta di allusione ai temi presenti nel Museo ha portato Biavati alla creazione di altre ceramiche lunari che richiamano all’olio nella alimentazione e nella cosmesi e all’olio come fonte di calore.

La mostra avrà  luogo negli spazi espositivi antistanti il Museo dell’Olivo e dell’Olio.

Alla inaugurazione verrà presentato il catalogo, curato dalla Fondazione Lungarotti con un testo di Edoardo Alamaro.Lucerne Luci Lucignoli
Ceramiche e disegni di Riccardo Biavati e la Bottega delle Stelle
27.10.01 / 10.1.02
Fondazione Lungarotti, Torgiano (Perugia)

In un continuum con la raccolta di lucerne presenti in un settore del Museo dell’Olivo e dell’Olio, la trasposizione in età contemporanea del tema L’olio come fonte di illuminazione, richiesta a Biavati dalla Fondazione Lungarotti, diviene per l’artista affabulatore occasione di continue, surreali metafore.
La più remota delle ‘arti del fuoco’, largamente presente nelle raccolte del Museo del Vino e del Museo dell’Olivo e dell’Olio, ripropone l’antico uso della terra come portatrice di luce nella chiave tra metafora poetica ed ironia giocosa propria del Biavati.
La titolazione è rivelatrice dell’onnipresente onirico: le Sirene di Mare e Terra, Paesi-lucerna, Volti che si parlano, Donne-case che si illuminano, Civette che rimandano ad Athena ed al mitico dono dell’olivo, sono solo alcuni degli esempi dei nomi dei ‘sortilegi ceramici’ qui presenti. Nomi evocativi di alchimie ferraresi che prendono di nuovo vita, grafica e plastica, nello spazio amico e complice del suo studio racchiuso nel tessuto in cotto e pietra del reticolato della Ferrara estense.
Ulteriore richiesta di allusione ai temi presenti nel Museo ha portato Biavati alla creazione di altre ceramiche lunari che richiamano all’olio nella alimentazione e nella cosmesi e all’olio come fonte di calore.

La mostra avrà  luogo negli spazi espositivi antistanti il Museo dell’Olivo e dell’Olio.

Alla inaugurazione verrà presentato il catalogo, curato dalla Fondazione Lungarotti con un testo di Edoardo Alamaro.